Contatti Necessari

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(Il cimitero di Laorca, qui i defunti riposano all’interno di una grotta naturale)
Ci sono stati in passato giorni della mia vita, che in qualche modo ho voluto rinchiudere in qualche riga di pagine sgualcite, di ormai dimenticati diari impolverati.
Poesie, riflessioni, racconti immaginari e piccole avventure, semplici appunti o ancor più sintetici stralci  di idee, deliranti invenzioni, accenni di pensieri che per un attimo hanno invaghito la mia immaginazione e sono poi finiti nel dimenticatoio, tra i ripiani di una vecchia libreria accantonati per la frenesia della vita odierna.
Tutti mi piacciono perché raccontano l’istante singolo di quel momento di vita, quel guizzo di pensieri che hanno segnato alcuni momenti passati. Anche se spesso questi appunti sono veramente di scarso interesse o semplicemente buffi , ridicoli, ma anche arroganti o tristi, non importa. Rappresentano quello che ho passato in determinati momenti, sono una piccola parte della mia vita.
C’é veramente di tutto…. Dal libro che non ho mai pubblicato sulle avventure/disavventure durante la guerra nella ex-repubblica somala, ai racconti sulle prime escursioni in solitaria sulle mie amate montagne, le emozionanti passioni della mia gioventù, divise tra i profondi cieli stellati, la musica, la letteratura, la mitologia, gli animali selvatici o le grotte, un universo di parole, a volte buttate li, a volte scaturite da profonde delusioni oppure incalzate da forti emozioni mai più provate. Plichi di manoscritti o dattiloscritti, nonostante io abbia iniziato a pasticciare con i personal computer fin dall’infanzia, ho sempre preferito la carta e la penna alla tastiera.
Veramente tanto materiale accatastato e dimenticato. Ma pronto per esser rispolverato.
Altre volte invece momenti molto significativi della mia vita ho preferito lasciarli alla nebulosa indefinita dei ricordi.
Non so il perché e non so neanche se é giusto così. Sicuramente questi ricordi sono ancora vividi dentro di me, ma é altrettanto vero che col passare degli anni, verranno dilatati e trasformati, sminuiranno in piccoli pezzettini che alla fine, come un puzzle scomposto svanirà nel tempo, disperso tra gli angoli di una soffitta oscura.
Parlando del passato speleologico, diversi istanti hanno segnato profondamente i miei sentimenti. Ci sono stati momenti belli e altri pessimi.
Come dimenticare le prime grotte, affrontato in solitaria, poi con gli amici dello s.c.e. Per poi arrivare ad un giorno in cui assicurando a mia mamma “dai, faccio solo il corso di introduzione, lo sai che preferisco andare in bici!” per arrivare alle prime esplorazioni ad “Ingresso Fornitori” e i campi in Grigna, il corso speleosub con l’amico Gigi, le grotte nuove, la fotografia, la fondazione del gruppo per lo studio delle grotte glaciali, i raduni e l’esame per entrare a far parte del c.n.s.a.s. ….. Ne è passata di acqua, sotto i ponti, ma anche dentro le grotte….
Ricordi.
Appesi ai rami di un albero ormai rinsecchito ed in cerca di nuovo nutrimento.
Gli allertamenti del c.n.s.a.s. Non arrivano mai quando sei fresco e riposato.
Il lavoro occupa la maggior parte del tempo e di conseguenza il fine settimana é l’unico modo di vivere la vita che ci piace, o sbaglio? Di conseguenza nel week end ormai da decenni si fa tutto quel che non si può fare in settimana, e a volte si esagera con l’attività e ci si ritrova alla domenica sera stanchi e sfiniti dalle avventure e dagli sforzi.
E purtroppo a volte arrivano quelle telefonate che preferiresti non ricevere mai.
É successo. Infortunati  da recuperare, le operazioni che si dilungano anche per giorni -e rischio di perdere il lavoro- e anche situazioni peggiori.
Nell’SMS della chiamata leggo che una persona dev’essere caduta nel torrente in piena nella grotta Tacchi. Subito mi si gela il sangue pensando agli amici che il giorno prima sono entrati ad esplorare proprio in quella grotta.
Del gruppo di soccorritori sono tra i piu vicini al luogo, quindi tra i primi ad arrivare e ad entrare. Il primo impatto é con gli amici del disperso che mi chiedono speranzosi informazioni varie, domande speranzose e quasi assurde visto che anche loro sono coscienti dell’ amara verità. Discussioni confuse fuori dalla grotta, una discesa veloce ed una ricerca inutile tra il roboante frastuono del torrente in piena. Lungo  il percorso trovo gli amici sbigottiti dall” accaduto.
Dopo ore di girovagare, una squadra ci da il cambio. Bagnati fradici usciamo dalla grotta, mi cambio, non mangio che lo stomaco é chiuso in una morsa di dolore e rancore. Neanche il tempo di riprendere lucidità, arriva la tremenda notizia che il corpo é stato ritrovato e facendo parte della squadra di disostruzione rimetto tuta e imbrago bagnati fradici e scendo di corsa ad aiutare ad allargare i passaggi più stretti per permettere il passaggio della barella.
Non ho mai scritto di queste ore, fino ad oggi, non ho mai sentito l’esigenza di ricordare quei momenti, il contatto necessario con un corpo senza più vita di un ragazzo sfortunato, gli sguardi di sgomento degli amici, la tristezza che ci ha accompagnato per giorni.
Ho lasciato passare quel senso di impotenza davanti alla realtà, ho lasciato tempo al tempo, difficile dimenticare. Frammenti taglienti in un mondo di emozioni.
(Da Erba in Grotta)
Contatti Necessariultima modifica: 2019-09-21T11:00:32+02:00da vividistinto
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