GITA A MAMMOTH CAVE

Recentemente (racconto del 2015, n.d.r.) trovandomi in Kentucky, ho avuto la possibilità di visitare Mammoth Cave, la grotta più_TFD1228 lunga del mondo. A guidarci lungo il percorso “storico” relativo alle prime fasi di esplorazione della grotta è un ranger, persona splendida e iconica, che ci accompagna negli immensi meandri della grotta. Ci spiega in un primo momento quello che riguarda la geologia del luogo, le sue particolarità, la nascita del parco nazionale, ci introduce a quello che è il mondo animale ipogeo, poi cambiando completamente atteggiamento inizia i racconti riguardanti le prime esplorazioni. Lui non é solo una brava guida ma è anche un incredibile attore. Si atteggia e “recita” coinvolgendo sempre più i turisti che si sono trasformati in spettatori.  Seguendo il percorso illuminato ci porta fino al primo limite storico delle esplorazioni. Sul soffitto campeggiano alcune scritte lasciate proprio dai primi esploratori che vollero così testimoniare le prime conquiste.
Dopo aver acceso una lampada ad olio il ranger spegne le luci elettriche che ci hanno mostrato fin ora le morfologie della grotta. I turisti stupiti si rendono conto del buio che li circonda. Usando questo escamotage il ranger da una prima idea di com’é realmente l’ambiente ipogeo. La sua voce si fa sempre più grave ed i racconti affascinanti, poi accende un mozzicone di candela. Ora il pubblico si rende conto di quali erano, nel milleottocentoerotti, le vere difficoltà di esplorazione, quando  personaggi coraggiosi ma spesso impreparati, lanciavano sassi nell’oscurità per sondare terreni invisibili e baratri sconosciuti, celati dalle tenebre eterne. Con un soffio, il ranger spegne la candela ed é il BUIO TOTALE.
Stupore
Silenzio
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La gente che non é mai stata in grotta sfoga la propria emozione con un “AAAAAAH!!!!” di stupore ed indecisione.  Altri scherzano, forse per sdrammatizzare la tensione che si sente nell’aria, qualcuno é entusiasta. La signora con cui ho fatto conoscenza nel tragitto mi dice che non riesce a continuare a scrivere gli appunti che ha preso fin’ora. Parlando con tono grave e severo, il ranger (…) scherza raccontando leggende e fantasmi che abitano la grotta. Poi….chiede il silenzio.
Qualcuno -l’unico italiano del gruppo- da buon turista per caso, come già pianificato prima ancora della partenza, appena cala il silenzio comincia a suonare con uno scacciapensieri, “u marranzanu” che riecheggia nell’aria buia suoni tipicamente italici! Scoppia una risata generale che man mano si placa e ritorna il silenzio tiepido di questo mondo magico.
Riaccese le luci tutti vediamo la grotta con occhi differenti.
Il percorso procede in passaggi decisamente più stretti, il peggiore denominato “Fat Man Misery” e dopo un lungo girovagare ci fermiamo in un’ampia sala dove ci sono panche  per almeno un centinaio di posti a sedere. Qui si svolgono meeting, celebrazioni, ecc. E anche studi  sull’idrologia della grotta.
Un altro percorso ci porta alla base di uno enorme pozzo di una cinquantina di metri, splendidamente sagomato dall’erosione dell’acqua e del tempo.
Una orrenda scala di ferro e cemento armato ci riconduce invece a dei livelli superiori permettendoci di vedere il pozzo meandriforme in tutto il suo splendore. Tornati alla “Rotunda” dopo diverse miglia di cammino ci dirigiamo controvoglia verso l’uscita,  pian piano di nuovo illuminati dallo splendore del sole. Un pipistrello accompagna questa sortita.
Parlando col ranger scopro che la w.n.s. Sta peggiorando sempre più, oltre il 90% dei pipistrelli statunitensi sono stati decimati da questa terribile infezione. Nessuno sa come rimediare. E la situazione va peggiorando. Proprio prima di rimetter piede sull’asfalto un tappeto di detergente e disinfettante permette di ripulire le suole delle scarpe, appunto per cercare di limitare l’eventuale contagio in altri territori. Il ranger abbandona il gruppo e mi guida verso il museo all’ingresso del parco, mi invita a contattare il gruppo di ricerca che lavora a Mammoth Cave, mi racconta un po’ della sua vita, poi con una vigorosa stretta di mano mi saluta e torna al suo lavoro.
Mi sale un po’ un nodo alla gola quando penso alla w.n.s. E anche a quando io mi sentivo il ranger della situazione accompagnando centinaia di turisti curiosi o bimbi incontenibili, fra la valle Bova ed il buco del piombo. Undici anni di ricordi e qualche rancore di non poter perpetuare questa passione.
La gente passa, le grotte restano. I ricordi sbiadiscono ed il tempo vola via.
Prima di andarmene giro a caso nella foresta, fra immense doline e boschi secolari, abitati da decine di specie di animali differenti. Un Tramonto lontano segna la fine del giorno. Mi perdo nell’armonia del creato, ogni pensiero fugge lontano, i sogni corrono veloci sulle ali del desiderio. Lontano dalla realtà, lontano dal mondo, immerso nel mondo.
GITA A MAMMOTH CAVEultima modifica: 2019-07-18T22:54:42+02:00da vividistinto
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