La Macchina del Tempo

La nostra discesa inizia sempre con un viaggio in salita ed a ritroso nel tempo.

Esplorare il sottosuolo ed il buio eterno significa dapprima scoprire l’incanto delle meravigliose montagne che ci sovrastano.

Imparare ed apprezzare piccoli angoli di paradiso ormai dimenticati o addirittura mai visti.

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Chiudere gli occhi e con la fantasia gettarsi in un viaggio nel lontano e sconosciuto passato, un tempo che non conosceva gli esseri umani, in cui nessuno aveva ancora iniziato a calpestare la terraferma, ed il creato era un subbuglio di vulcani, terremoti mastodontici, oceani pericolosi e tutto era avvolto dal silenzio. La vita brulicava nei mari primordiali e con essa prendeva forma la lunga avventura mai narrata, che si chiama storia. Nascosta dagli occhi di qualsiasi testimone, in un perdurare lentissimo di ere, lunghi periodi di tempo per noi inimmaginabile ed imparagonabile all’effimera brevità della nostra esistenza, lentamente prendevano forma rilievi, coste, valli, laghi e fiumi. L’acqua che scavava e approfondiva i vuoti dentro quella misteriosa roccia che noi chiamiamo ‘calcare’.

Coi movimenti tettonici e gli scontri fra le placche del pianeta, montagne di resti di animali marini, solidificati coi sedimenti sul fondo degli oceani, sottoposti alle leggi fisiche che a quei tempi non erano ancora state formulate, si trasformarono in roccia. Il calcare veniva a volte sollevato, fino a formare intere catene di monti altissimi. Le nuvole scaricavano al suolo irriverenti ed abbondanti pioggie che cominciarono a consumare il calcare stesso, trasformandolo. Erodendo, lo penetravano, modellando, scavando, creando vuoti nella roccia. Gli anni passarono a milioni, ma ad un certo punto nell’ eterna oscurità del sottosuolo, apparvero delle piccole luci. Timorose prima, ma avide di conoscenza ed alimentate dal fuoco della curiosità. A fatica si muovevamo lungo le linee lasciate dall’acqua. Ma accompagnavano i primi uomini a varcare quella soglia inesplorata, verso la scoperta di un mondo che da sempre era rimasto nascosto dalla luce del Sole.

Questi luoghi e gli esseri che vi abitano, sono ancora in parte sconosciuti, ed è proprio qui, dove si varcano i confini che separano la paura e l’ignoto che noi andremo.

DSCF1417La dove anche le ombre si perdono ed il giorno si fonde con la notte

La Macchina del Tempoultima modifica: 2020-04-03T22:41:48+02:00da vividistinto
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